Veloci e precise, le stampanti 3D industriali che vogliono rivoluzionare la produzione

Veloci e precise, le stampanti 3D industriali che vogliono rivoluzionare la produzione

09/09/2022 Off Di Karina

La stampa 3D è davvero una tecnologia disruptive? Secondo recenti indagini di settore la maggior parte degli addetti ai lavori la pensa così. In uno studio condotto da Businesscooot emerge che il 73% delle realtà manifatturiere nostrane ha già inserito questa tecnologia in fabbrica, decidendo quindi di investire in un macchinario per la produzione additiva. Un dato importante considerando che le stampanti 3D hanno costi generalmente piuttosto elevati.

Le motivazioni di questo trend risiedono nei vantaggi di utilizzare questa tecnologia innovativa: risparmiare sui costi delle prototipazioni e delle piccole produzioni in serie, minor impatto ambientale grazie a una filiera di produzione più corta, possibilità di re-ingegnerizzazione dei design. Va da sé che la tecnologia attuale sia già in grado di equipararsi in termini di prestazioni a quelle pre-esistenti. In altre parole non solo la stampa 3D porta una serie di vantaggiose innovazioni, ma offre anche quel tipo di performance standard per competere con i mezzi di produzione canonici. Velocità e affidabilità sono, per essere specifici, le caratteristiche che meglio identificano questo alto livello di competitività.

La stampante più veloce è anche la migliore?

Le stampanti 3D sono macchine che possono essere valutate solo nella loro complessità, altrimenti si rischia di non avere un giudizio oggettivo. Anche la velocità è una caratteristica che va pesata insieme ad altri fattori.

La risoluzione del prodotto da stampare inficia sulle possibilità di velocità di stampa. I progetti CAD, ovvero i progetti per la stampa 3D, dividono l’oggetto in layers ovvero i livelli che verranno processati uno a uno per comporre l’oggetto. Più layers ci sono più complesso è l’oggetto e il tempo per riprodurlo. Quindi a parità di design l’oggetto che ha una risoluzione maggiore è quello che necessita di più tempo per essere riprodotto.

Poi ci sono le diverse tecnologie che stanno sotto al cappello della definizione di produzione additiva. Alcune più veloci di altre, ma soprattutto misurate in modo differente tanti da, come vedremo, rendere piuttosto complesso definire quale sia la macchina industriale più veloce tra le tante.

I modelli più veloci e competitivi sul mercato

La stampante 3D riconosciuta dalla maggioranza degli addetti ai lavori come la più veloce è il modello top di gamma dell’azienda americana HP: la Jet Fusion 5200. Si tratta di un macchinario che è in grado di produrre 5 cm3 di volume per ora, un dato che dice più di quello che sembra. La tecnologia Multi Jet Fusion, sviluppata all’interno di HP, riesce infatti a lavora in modo tridimensionale riuscendo a lavorare un layer alla volta contemporaneamente. Per i meno avvezzi ai funzionamenti più conosciuti della stampa 3D potremmo sintetizzare così: la produzione additiva considera ogni oggetto come una sovrapposizione di livelli, come se fosse formato da fogli di carta sovrapposti. Tecnologie come stereolitografia (raffreddamento di resina liquida tramite laser) o deposizione di filamento fuso lavorano ogni singolo foglio di carta una linea alla volta. La Multi Jet Fusion lavora il foglio di carta nella sua interezza, tutto in una volta. Ciò consente a queste macchine di produrre anche più oggetti (e di design diversi) alla volta. Un ciclo di stampa della Fusion 5200 dura circa 12 ore (al netto della post-produzione), tempo nel quale può essere creato qualsiasi oggetti contenibile in un piatto di stampa con volume di 38 cm x 28,4 cm x 38 cm.

Ci sono altre macchine pensate per la produzione di oggetti ben più grandi di quelli ricreabili con le stampanti HP, e che meritano una citazione in virtù delle rispettive performance. La prima è la macchina industriale BAAM (Big Area Additive Manufacturing), una stampante con un piatto da 6 mt x 2 mt x 1,9 mt che aggiunge all’oggetto per 36 kg di materia prima per ora. Da notare come in questo caso la velocità venga misurata in chili per ora. Ancora diversa è la misurazione della Massivit 1800, altro colosso da 1,8 mt x 1,5 mt x 1,2 mt. In questo caso la velocità è di un metro di materiale al secondo, una velocità incredibile per un macchinario particolarmente adatto alla creazione di cartellonistica e materiale pubblicitario di alto profilo.